Dagli incontri tra panettieri e chef nascono idee innovative, e da queste idee prendono vita collaborazioni straordinarie.
Con lo chef Simone Cantafio abbiamo scoperto di condividere due valori fondamentali: la cura nella selezione dei fornitori e una grande attenzione alle materie prime: così è nato un filone totalmente personalizzato.
Noi, in qualità di panettieri attenti alla filiera, e lui, Executive Chef de "La Stüa de Michil" presso l'Hotel La Perla a Corvara in Badia, abbiamo collaborato per sviluppare un prodotto che rispondesse alle sue specifiche esigenze: così è nato un filone totalmente personalizzato.
Cosa c’è dietro a questa collaborazione?
Lo Chef Simone Cantafio racconta il nostro incontro, un viaggio che abbiamo intrapreso assieme.
“Nella mia cucina ho sempre cercato di curare i dettagli, scegliendo persone che condividessero e valorizzassero la mia visione culinaria.
Sono particolarmente affascinato dal mondo dei lievitati, e proprio da questo interesse nasce il mio incontro Panificio Moderno.
Dopo diversi contatti e la consapevolezza che loro potevano realizzare la mia idea, ho deciso di lanciare il progetto di creare un pane unico, utilizzando farine prodotte dai nostri contadini. Il grano saraceno di Günther, nella Val di Funes, è un cereale meraviglioso, una coltura d'altri tempi che, quando matura, tinge i campi di rosa. Accanto a questo, la segale di Adolf, rustica ed elegante, con profumi estremamente intensi.
E poi il mais di Andrea, coltivato sulle alture di Trento: un prodotto che, quando tostato, mi riporta ai ricordi d'infanzia, quando d'estate grigliavamo le pannocchie con un velo di burro salato.
Materia prima, memoria e natura: tutto questo volevo si mescolasse insieme per dare vita a un pane nuovo, originale, capace di esprimere valori profondi oltre a un gusto intenso e diretto. Abbiamo studiato ogni dettaglio, dalle forme alla lievitazione, dalle chiusure alle croste avvolgenti, realizzando un lavoro sartoriale che ha dato vita ad un prodotto magico.
E chi dice che è magico? Un giorno ho invitato Günther qui da noi a La Stüa de Michil, gli ho fatto assaggiare il pane e gli ho detto: "Questo è fatto con il tuo grano saraceno." Vidi i suoi occhi illuminarsi di gioia; era emozionato.
Per me, questo pane ha il valore che merita: quello di un contadino felice, di un team di maestri panettieri soddisfatti e di un cuoco che ha realizzato un sogno.”
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